In simbolico campo aperto la coppia si divide fra violenza e condanna, tortura e voyeurismo, di entrambi portando fino in fondo la… croce. Uno dei Wakamatsu più esplicitamente pop e insieme misteriosamente attraversati da oscure e indicibili linee di forza.

Uno studente muore. Ucciso. Il padre intraprende un viaggio verso Tokyo, nel tentativo di scoprire la verità su quella morte. Giunge a Shinjuku, il centro della cultura alternativa giapponese, dove incontra prostitute, senzatetto, hippy, e tutte le strane figure del mondo in cui il figlio viveva, alla periferia della società normale”. E arriva alla conclusione che è la pazzia di quel mondo, la follia di Shinjuku, la verità che sta cercando. Il costante sottotesto politico di Wakamatsu assume qui plastica evidenza.

Un gruppo di studentesse, per celebrare la fine della scuola, si ritirano in montagna, separandosi da tutto e tutti, per costituire un gruppo che scateni la guerriglia contro la scuola. Gli addestramenti militari in campi di montagna prefigurano la lotta armata post-68 che in Giappone ha portato alla Armata Rossa Giapponese, quella a cui Koji Wakamatsu, compagno di viaggio e collaboratore di Adachi, ha dedicato il suo United Red Army...