Nato in una famiglia poverissima, Enrico Caruso deve rinunciare al suo sogno, studiare canto, per guadagnarsi da vivere con mille umili mestieri. Innamoratosi di Stella, vede svanire anche l'amore perché la bella ragazza sposa un nobile siciliano. Il talento alla fine prevale ed Enrico riesce a cantare in un teatro, dando il via ad una strepitosa carriera.

Nella Bengasi del 1941 infuria la guerra. Mentre i cittadini italiani fuggono dalla città perché le truppe d'invasione inglesi avanzano in suolo italiano, il capitano Enrico Berti trafuga dei documenti importanti da casa sua e costringe la moglie Carla, che ha origini ungheresi, a fuggire insieme al figlioletto Sandro di quattro anni. Ma durante l'esodo su un camion insieme ad altri coloni, gli inglesi bombardano e il bimbo muore tra le braccia della madre Carla perché il camion si è ribaltato. Enrico perde un braccio durante un attacco e viene fatto prigioniero dagli inglesi. All'ospedale riceve la visita della moglie che però non ha il coraggio di raccontargli della morte del loro figlio.

Nella borsetta di una giovane donna che soffre di amnesia viene trovata una pistola. Oggetto di indagine, la donna si affida alle cure di un neurologo che cerca di farle ritrovare la memoria e che la prende come assistente nel suo laboratorio dove si studia una cura per la malaria. Ben presto, però, i ricordi ritornano: lei è già sposata e la pistola era quella con cui suo marito aveva sparato a un medico per ottenere dei farmaci.