Un uomo schiavo dell'alcol e di una vita ormai senza senso cerca conforto, inutilmente, prima nell'amicizia poi in una donna. Consapevole della sua irrimediabile solitudine, si suicida. È un film psicologico di grande vigore drammatico.

Durante il maggio 1968, Danièle, una insegnante di lingue, si innamora del giovane Gérard, uno dei suoi studenti. I genitori del ragazzo, fortemente contrari a questa relazione, tentano di separarli mandando Gérard in montagna per un breve periodo, ma quando scoprono che i due si vedono ancora la situazione ben presto degenera: Gérard viene espulso dal Liceo, lascia casa sua e va a vivere con Danièle. A questo punto i genitori denunciano la donna per il reato di corruzione di minore. Mentre Danièle entra in carcere, Gérard si dice disposto a tornare a casa dei suoi, purché Danièle venga scarcerata. Anche il giovane però viene condannato, su pressioni di suo padre, a passare un periodo di osservazione in una clinica psichiatrica, dalla quale però scappa quasi subito. Dopo un secondo arresto della donna, le cose precipitano per i due innamorati verso una fine tragica.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Victor, che di professione fa il meccanico, ha conosciuto Pierre Pelicier, un ricco affarista. Ritrovatisi alcuni anni dopo, i due decidono di lavorare insieme. Accusato di una truffa, commessa in realtà da Pierre, Victor accetta di farsi condannare al posto dell'amico per evitare un grave dolore a Françoise, moglie di Pierre, ma anche sua amante.

Religiosi che si confidano antiche scappatelle, donne fedifraghe, un pazzo che si crede Dio e uno studente in cerca della madre sono tra i protagonisti di sette episodi incentrati sul Decalogo.

In seguito alla misteriosa uccisione di un agente americano - avvenuta mentre eseguiva un'immersione subacquea in una grotta, presso il porto di Bonifacio, in compagnia di un istruttore francese, Renotte, e di una, ragazza svedese, Brigitta - il servizio segreto degli Stati Uniti invia sul posto il suo migliore agente, Hubert Bonisseur de la Bath, meglio conosciuto con la sigla "OSS 127". Questi deve smascherare una pericolosa banda di spie che ha messo a punto, in una grotta sottomarina, un sistema di localizzazione ad onde corte dei sottomarini atomici americani. Renotte è il primo ad essere sospettato, ma i suoi complici lo sopprimono. Dopo movimentate peripezie OSS 127 accompagnato da Brigitta, che pur facendo parte della banda si è innamorata di lui, riesce ad avere ragione delle spie che, facendo saltare le loro stesse installazioni, rimangono travolte dallo scoppio della mina.

Durante la guerra d'Algeria, tenente francese si oppone a un colonnello feroce finché, disgustato dai suoi metodi, dà le dimissioni. Dal romanzo The Centurions di Jean Larteguy, un film semipacifista, melodrammatico, ambiguo nel cercare di tenersi sopra la mischia, realizzato con larghi mezzi.

Manuel, dopo aver combattuto contro il franchismo in Spagna, si rifugia in Francia. Una falsa notizia lo spinge a varcare nuovamente la frontiera attirandolo in un tranello mortale.

Il 5 agosto 1952, nella tenuta dei Dominici in Provenza, vengono trovati i corpi di tre inglesi di passaggio: marito, moglie e figlioletta. Niente tracce di violenza, né di furto. I Dominici sono notoriamente militanti della sinistra e a casa loro proprio quella notte si è tenuta una misteriosa riunione. I due figli vengono immediatamente accusati dell'omicidio, ma è poi il padre ad autoaccusarsi. Il dibattimento processuale smonta le "prove" dimostrandone la vanità; l'uomo è condannato a morte sulla base di alcuni indizi, ma poi graziato...

Arringa dell'avvocato-regista André Cayatte contro la pena di morte. Nella stessa cella, in una prigione francese, si trovano cinque condannati a morte: un ex partigiano, guastato dal clima di violenza instaurato durante e dopo la guerra; un giovane corso che ha ucciso per tenere fede a un giuramento familiare; un medico, accusato di aver ucciso la propria moglie; un maniaco omicida; un poveraccio incapace d'intendere e di volere. Su tutti la società si vendica. Ma è giusta la vendetta?