Un'indagine che si addentra nel mondo del fumetto e di come questo sia cambiato con l'arrivo di internet

Il film racconta il viaggio in Giappone intrapreso dal protagonista, il fumettista italiano Igort, volto ad approfondire la conoscenza della cultura giapponese e dal quale è scaturito il lavoro presentato nella propria opera Quaderni giapponesi (volume secondo). Igort e il suo compagno di viaggio, il fotografo Giovanni Piliarvu, partono da Tokyo per recarsi inizialmente a Nagoya, successivamente discendono lungo la penisola di Kii fino ad Izumo, per giungere infine ad Hiroshima. La via citata nel titolo del film fa riferimento al percorso intrapreso dall'artista per trasformare una tecnica, quella del racconto disegnato, in una pratica di perfezionamento.

Un piccolo affresco napoletano nell'Italia anni Settanta. Peppino Lo Cicero è un guappo in pensione, vive la sua vita in ritiro, si occupa di pesca e del figlio Nino, guappo anche lui. Ma nella missione di oggi Nino cade, vittima di un agguato. Viene assassinato dall'uomo che era andato a uccidere. Qualcuno ha tradito.

Nel 2010 Igort comincia il lavoro su una trilogia, raccontando eventi tragici della storia moderna nell'ex Unione Sovietica. Il genocidio degli Ukraini e la guerra nel Caucaso. Igort lavora viaggiando, intervistando i protagonisti e raccogliendo materiali visivi. È uno scrittore in equilibrio tra impegno politico, cura giornalistica e studio delle immagini, elementi che ne fanno uno dei più interessanti autori di graphic-novel contemporanei. Il film, racconta la sua ricerca e ciò che sta dietro le quinte del terzo volume della trilogia: la nascita dell'opera e l'evoluzione del profondo rapporto dell'artista con il racconto per immagini.