I protagonisti sono Ascilto ed Encolpio, due giovani scapestrati romani che vivono di espedienti in una Roma imperiale simbolo della decadenza morale dei tempi. Lo sfondo sociologico del film è quello delle nuove classi sociali, come i liberti arricchiti e i cavalieri.

La storia, confusa e infarcita di scene erotiche, riguarda alcuni assassinii compiuti in un tetro maniero inglese su cui grava una maledizione.

Marco, uno squattrinato nobiluomo, infelicemente sposato con la ricca Dorothy Emerson, ha un'amante, Gianna. Costei, un giorno, lo libera dell'irritante consorte, uccidendola. Divenuto automaticamente amministratore del suo patrimonio - che, però, al compimento dei vent'anni dovrà passare a Nancy, figlia di primo letto di Dorothy -, egli si ritira a vivere con Gianna in una lussuosa villa sulle rive di un lago. Qui lo raggiunge la graziosa futura erede, che egli non aveva mai conosciuta. Per non dover rinunciare al godimento delle sue ricchezze, Gianna incita Marco a uccidere la ragazza. L'uomo, però, finisce per invaghirsi di lei e lo stesso accade a Gianna.

Un impressionante lavoro sul set del Fellini Satyricon, che documenta in modo completo il metodo di lavoro e la macchina cinema di Federico Fellini. È anche un ritratto dell'artista in un momento delicato e problematico della sua vita.

Un giovane desideroso di notorietà si incolpa dell'assassinio di una primadonna della Scala per vedere il proprio nome pubblicato sui giornali. Al processo conta di sfoderare un alibi di ferro che lo possa definitivamente scagionare. Ma il maresciallo che avrebbe dovuto testimoniare in suo favore muore prima della deposizione. Il giovane si ritroverà in prigione.