Prodotto in cooperativa (la 15 maggio) tra sceneggiatori e registi, è un film in 14 episodi non superiore alla media, tenuto insieme dalla labile satira di una giornata televisiva. L'episodio più graffiante, di stampo neorealista, è quello napoletano sul lavoro minorile e il controllo delle nascite (“Sinite parvulos” di Comencini) con Villaggio che, nel dibattito a seguire, propone, come già aveva detto Jonathan Swift, di mangiare i bambini poveri in eccedenza.

Una vampira si reincarna in una sua discendente, dando adito a sospetti per il suo strano comportamento. Morde infatti una cameriera, quindi una parente, nonostante l'intervento del fidanzato. Durante la fuga la vampira si imbatte in alcune munizioni che saltano in aria. Un paletto le si conficca nel cuore e lei muore insieme alle sue vittime

Trenta ragazze giungono in una cittadina balneare per partecipare a un concorso di bellezza. Marina non ha ambizioni di vittoria: vuole solo avere la macchina da cucire promessa ad ogni partecipante. Proprio per la sua modestia, attira le attenzioni di un giovane giornalista che decide di aiutarla ad essere eletta "bella dell'anno".

Il giovane gangster Rock Siffredi vendica la morte dell'amico François uccidendone il presunto assassino, l'italiano Francesco Volpone. Ma questi ha, a Marsiglia, il fratello Giovanni che, debitamente protetto, mira al predominio nella zona e distrugge l'impero del rivale. Rock, però, riesce a riprendersi e, a sua volta, annienta Volpone per poi partire per gli Stati Uniti con i suoi fedelissimi. Nel passaggio dal primo al secondo "Borsalino" è andata perduta quella componente ironica che procurava un salutare distacco dalla vicenda. Restano la pregevole ambientazione e l'abilità narrativa, ma qui la violenza e la ferocia impazzano.