La trama racconta le disavventure di una signorina di buona famiglia che non vuol far sapere al fidanzato d'essere diventata la cantante d'un complesso invitato a un'audizione alla Rai.

Avventure galanti e parodie dei più noti generi hollywoodiani.

Con l'avvicinarsi degli americani, Mario Vinicio, podestà di Ardea, decide di affidare i poteri municipali ad Attilio Cappellaro, un irriducibile antifascista. Mettendo da parte le loro divergenze politiche i due acconsentono al matrimonio dei loro due figli ritenendo che in questo modo il comando possa rimanere in famiglia.

Per protesta contro l'umanità, il vecchio zio Nicola, artificiere da cinquant'anni, si esprime solo a botti. Suo nipote Alberto fa uno strano sogno in cui un losco mafioso salta in aria. Il sogno diventa realtà.

Don Giovanni è un aitante galantuomo cui le donne non sanno resistere; altrettanta fortuna il nostro ha nel sopraffare i suoi contendenti di sesso maschile. Fra questi c’è però un commendatore, da lui ucciso in duello, che ritorna a tormentarlo sotto forma di statua.

Ismaele, stanco dei problemi della vita a terra, decide di imbarcarsi come marinaio, ma non nei mercantili come al solito, bensì in una nave baleniera, accompagnato dal fedele amico Quiqueg. I due, nonostante i sinistri avvertimenti dello strambo Elia, scelgono il Pequod del capitano Achab e dei suoi tre ufficiali Starbuck, Stubb e Flask, soggiogati loro malgrado dall'ossessione monomaniaca del capitano: uccidere la balena bianca Moby Dick, che una volta gli strappò una gamba.