Il prode Anselmo e il suo scudiero
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Anselmo di Montebello, inetto e sbruffone, scortato dal suo scudiero Gian Puccio Senza Terra si mette in viaggio verso Roma per riportare al papa una reliquia, la mano di San Mancinello, per propiziare la buona riuscita della sua spedizione in Terra Santa. Il vescovo, zio di Leonzia, promessa sposa di Anselmo, ordisce un tranello per far vincere ad Anselmo un duello contro Ottone di Buldoffen. Durante il cammino, Anselmo viene seguito da Ottone che, scoperto il trucco, tenterà più volte di fermarlo nella sua impresa, rimettendoci però prima un occhio e poi una mano. Quest'ultima verrà presa da Gian Puccio per sostituire quella del santo, persa nel frattempo in un fiume. Superando fortunosamente una serie di avventure, i due giungono infine a Roma dove il papa, scoperta la falsità della reliquia, degrada Anselmo e condanna Gian Puccio alla castrazione. Ma questi riesce a farsi sostituire da Ottone e, sotto mentite spoglie, circuisce la novella sposa di Anselmo.