Nella Francia della fine degli anni Quaranta, l'ispettore Borniche (Delon) è famoso per l'accanimento da mastino con cui affronta le sue inchieste. Così, quando il pericoloso criminale Emile Buisson (Trintignant) evade, è a lui che affidano il compito di rintracciarlo. In capo a una settimana Borniche scopre il rifugio di Buisson, ma questi ha già commesso tre omicidi e si è già dileguato. Borniche comunque non s'arrende neppure quando gli tolgono il caso.

Guerra senza quartiere fra cosche mafiose corse. Un "duro" crede di esser stato denunciato da un altro della gang. E appena può lo fa fuori. Ma l'omicidio gli attira la vendetta del fratello del morto. Costui riconosce le buone ragioni dell'omicida, ma l'onore della "famiglia" gli impone di "far giustizia". Il vuoto sarà creato attorno al "duro" che alla fine si rassegnerà a farsi uccidere dal migliore amico.

Sadiel, leader ribelle in uno stato nordafricano, si rifugia in Svizzera all'indomani di un colpo di stato. Consapevole della minaccia rappresentata da Sadiel, lo spietato colonnello Kassar contatta i servizi di sicurezza francesi per aiutare a catturare l'attivista politico. Un informatore della polizia, Darien, è costretto ad attirare Sadiel a Parigi, presumibilmente per realizzare un servizio televisivo sul Terzo mondo. Arrivato a Parigi, Sadiel viene catturato e consegnato ai suoi avversari. Disgustato dal modo in cui è stato manipolato, Mamoru cerca di tornare indietro nel tempo, senza sapere con chi ha a che fare.

Con la sua consueta moderazione e la spietata attenzione ai dettagli, il regista Jean-Pierre Melville segue le tracce parallele del malvagio criminale francese Gu (l'inimitabile Lino Ventura), scappato di prigione e legato a un ultimo furto, e il soave ispettore, Blot (Paul Meurisse ), cercandolo inesorabilmente. L'implosivo soufflé deuxième cattura il pathos, la solitudine e l'eccitazione di una vita nell'ombra con suspense metodica e autenticità straziante, e contiene una delle sequenze rapide più emozionanti che Melville abbia mai girato.

Sigismond e Sergine sono giovani e ricchi coniugi, allietati da giurata fedeltà e dal piccolo Elie. Un giorno, per conto del cugino produttore di vino, Sigismond s'avvia a Parigi come rappresentante. Per riempire le vuote serate, il provinciale gironzola in zona malfamata e incappa nella prostituta Diana, tanto bella quanto avida. La generosità di Sigismond e la crescente disponibilità di Diana propiziano un secondo e un terzo incontro.

Due vagabondi (Frankeur e Terzieff) vanno dalla Francia al santuario di Santiago de Compostela, in Spagna, mandati da uno strano individuo in cappa e cappello. Fra incontri, racconti, rievocazioni, apparizioni e altri espedienti narrativi, il loro diventa un viaggio attraverso venti secoli di cristianesimo, di conflitti dottrinari, di disquisizioni, di eresie, di anatemi, di miracoli, in un curioso e spregiudicato assemblaggio. L' "ateo per grazia di Dio" Buñuel (con l'ausilio di Jean-Claude Carrière per la sceneggiatura) offre una personalissima rivisitazione della storia della Chiesa, condotta con arguta manipolazione delle fonti dottrinali. Un limpido e geniale viaggio metastorico, di un vecchio surrealista mai pentito.

In una Madrid dominata dal potere dell'Inquisizione, il priore del convento dei frati cappuccini, predicatore d'inflessibile rigore morale, vende l'anima al diavolo per possedere una fanciulla e si macchia dei delitti più efferati.

Due giovanette rimaste orfane si recano a Parigi dove ben presto vengono separate. Una delle due, Louise, è cieca e cade nelle mani di una mendicante che comincia a sfruttarla, mandandola a chiedere l'elemosina per le vie della città. Henriette che ha perso Louise a causa di un tentativo di rapimento di cui è rimasta vittima, è stata salvata in extremis dall'intervento di un giovane cavaliere, Roger de Vaudrey. Aiutata da Roger, Henriette cerca di rintracciare la sorella.