Qui rido io
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Eduardo Scarpetta, popolare e smisurato capocomico, vive per il teatro e per mantenere i suoi figli. Numerosi e (il)legittimi si passano come un testimone Peppiniello, personaggio simbolico di "Miseria e nobiltà". Tra una sfogliatella e una scappatella, Scarpetta crea il moderno teatro napoletano e una famiglia allargata, un magnifico intreccio di energie e talento che cresce sul palcoscenico e incrementa nel talamo. In gioventù ha sposato Rosa De Filippo, di cui riconosce il figlio illegittimo, Domenico, e con cui concepisce Vincenzo e Maria, in segreto ha avuto una relazione con Anna, sorellastra di Rosa, da cui ha già avuto due figli. Ma è Luisa, nipote di Rosa, l'amore di cui ha più appetito e da cui nascono Titina, Eduardo e Peppino. Mattatore che non conosce limiti e creanza, scrive "Il figlio di Iorio" per burlarsi del D'Annunzio ("La figlia di Iorio") ma il poeta non apprezza e lo querela. Sulla scena del tribunale dovrà vedersela con giudici e detrattori. Parodia o plagio?