Walter, un famoso scrittore, si incolpa del suicidio di suo figlio. Dopo due anni, Walter decide di tornare nella casa nel bosco, dove è avvenuta la tragedia, per uscire dalla sua miseria. Durante questo periodo, scopre l'orribile verità su ciò che è realmente accaduto a suo figlio.

Tre storie ruotano attorno a tre elementi, il quadro, il divano e la cometa, componendo una struttura circolare. Proprio come il triste destino di Sisifo che fu condannato a spingere un enorme sasso fino alla sommità di una collina. Ma ogni volta che giunge a poca distanza dalla vetta, il masso rotola di nuovo a valle e Sisifo deve ricominciare tutto da capo. È così anche per personaggi che, pur vivendo storie in tempi e luoghi diversi, restano legati allo stesso destino.

In un futuro non troppo lontano, un grave attentato alla libertà è stato messo in atto: un virus ha attaccato le piantagioni di canapa di tutto il mondo. La cannabis non esiste più. E con essa anche la libertà e la felicità sembrano essersi estinte. Ma un giorno accade l’impensabile: Natan (Morelli), un vanesio influencer quarantenne, trova per caso un esemplare maschio e, deciso a diventare ricco, mette su una scalcagnata banda per raggiungere l’ultima piantina femmina sopravvissuta, e produrre semi e venderli a un narcotrafficante.

Enrico, trentenne disoccupato, è stato appena lasciato da Silvana (Vittoria Belvedere). Così passa le sue giornate a tormentarsi per la fine di questo amore confidandosi con l'amico Alfredo (Antonello Liegi), idraulico sempre impegnato che non lo ascolta mai, e gli amici del bar. Arriva anche a comperare una pistola per tentare il suicidio finché, ad un concorso statale, incontra Elvira (Samuela Sardo), anche lei lasciata dal ragazzo. I due si frequentano, si fidanzano e tutto sembra andare per il meglio, fin quando riappare Silvana. Non volendo rinunciare alla ex, Enrico crea due faticose e confuse storie parallele che di fatto finiscono poi lo stesso giorno. Enrico poi nel supermercato in cui lavora (e da cui viene licenziato) incontra Martha (Isabel Pérez), una ragazza uruguaiana che decide di accompagnare nel suo paese d'origine. Mentre è in intimità con lei capisce però di essere ancora innamorato di Silvana, così torna a Roma e decide di sposarla.

Matteo ha 45 anni. È un uomo perso, sconfitto dalla vita e da un Paese che ha ucciso la sua generazione negandole le condizioni, le opportunità, i sogni. Insieme a tanti altri come lui, Matteo si ritrova senza ideali, senza ideologie, senza la possibilità di vedere realizzate le sue abilità. E senza più speranza. Così decide di andare via. Ma non via dal suo Paese. No: via dalla vita. Non ha più ragione per restare, non c'è un motivo per continuare. Lui non lo vede. Nel momento in cui tenta di attuare il suo proposito, però, gli sorge un dubbio...

Tre giovani cortigiane realmente esistite, sono le protagoniste di una narrazione che attraversa i secoli, dal cinquecento al novecento, in veste di sensuali incarnazioni del dramma che divide l'amore sacro dall'amor profano.